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Storia

L’origine del nome di questo piccolo centro si affida alla storia popolare. Si narra che quando i primi abitanti di questo territorio andavano (intorno al 1450) dal duca di Bovalino per riverirlo, alla domanda del signore su come stessero le bestie essi rispondevano: «Bene! Da noi è tutto un benestare». Così il duca, prendendo le parole alla lettera, quando si trattava di definire la località lo faceva con quell’epiteto. Altri, invece, sostengono che il nome stia a indicare l’amena posizione. Il paese, dopo essere stato dei duchi di Bovalino, passò al marchese di Fuscaldo e, quindi, ai duchi di Benestare.

 

Certamente tra il ’600 e il ’700 nacque il primo nucleo fondato da agricoltori che vi si stabilirono per coltivare le terre. Il territorio era allora compreso nella baronia di Bianco, appartenente ai Carafa di Roccella, e ne seguì la storia. Prima fu sotto il dominio dei Caracciolo di Morano e poi sotto quello dei Pescara Diano (1716-1806).

 

Il forte terremoto che lo colpì nel 1783 lo danneggiò notevolmente, provocando perdite valutate intorno ai 30mila ducati. L’ordinamento amministrativo dei francesi, nel 1806, lo considerò “luogo” destinandolo al governo di Ardore. La successiva disposizione del 1811, per la quale venivano istituiti i Comuni, lo riconosceva tale con pertinenza sui villaggi di Careri e di Cirella. All’epoca Benestare possedeva molte terre che poi vennero assorbite dai Comuni confinanti. Successivamente un decreto del 1836 lo privò di Careri e un altro del 1875 di Cirella.

 

La storia di Benestare ha conosciuto due momenti di particolare rilievo. Nel 1906 la popolazione si ribellò al malgoverno dell’Amministrazione locale condotta dai Guidace. Durante i giorni della rivolta un uomo perse la vita e molti rimasero feriti. L’altro episodio accadde nel 1934, quando nella sede del Fascio in paese venne dato fuoco al gagliardetto. Un gesto simbolico con un palese significato politico che portò all’apertura di un’inchiesta. Il fatto, però, non venne mai chiarito.

 

È il tipico centro collinare della Locride con piccole casette sparse su vari livelli che, nella loro disposizione, ricordano quasi la forma di un ferro di cavallo. Di particolare rilievo sono le case del centro storico del paese interamente costruite in gesso dalle antiche carcamuse, ovvero le fornaci dove si lavorava il gesso.


Le fonti storiche, scarse non aiutano a fare piena luce sull'origine del nome "Benestare" e sull'anno della sua fondazione. I catastrofici terremoti che,, periodicamente, si sono verifìcati nel corso dei secoli, hanno contribuito alla distruzione dì documenti e testimonianze. Unica notizia certa, riportata nel volume delle Refute dei regi quinterniani, è che Benestare, già nel 1559, era un Casale della terra di Mottabobalina, l’odierna Bovalino Superiore, allora sotto il dominio del Conte Tommaso Ma rullo. Altre notizie vengono riportate nel Dizionario geografico ragionato de) Regno di Napoli, tomo secondo. Vi si legge : " Benestare , Casale delta terra di Bovalino in Calabria ulteriore in diocesi di Gerace, da cui ne dista 15 miglia. Situato in una collinetta vi si respira un’aria molto buona. Forse a cagione della amenità del luogo ebbe a sortire il suo nome. Si tramanda, a proposito del nome, che sia stato proprio il feudatario dell'epoca a chiamare Benestare quel piccolo Casale abitato da poche famiglie di pastori ed agricoltori i quali, ripetevamo sempre , con l'ottimismo dei poveri, a ohi chiedeva loro come stessero, le solite parole- "Bene, bene!" " Un luogo così - - si dice che abbia esclamato un giorno il conte - non può che chiamarsi Benestare"

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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